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Palazzo dei tufi

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Più comunemente noto come Palazzo dei Tufi per la sua facciata in tufo bigio, è stato costruito nel periodo compreso tra il 1513 ed il 1529 quando il committente Giovanni del Cappellano era Vescovo di Bovino. Secondo alcuni studiosi il palazzo sarebbe stato restaurato ed abbellito su progetto di Gabriele d'Angolo e costituisce una forma completa dell'evoluzione architettonica rinascimentale in Campania. Comprende un pian terreno ed un primo piano, un ampio portale centrale; cinque finestre del piano superiore con la successiva trasformazione in blacone di quella centrale; le quattro del piano terra venivano anch'esse trasformate in gressi. La caratteristica del monumento è nella sua imponente facciata in doppio bugnato, che si ammira ancora oggi nella sua originaria ed integrale fattura. Presenta due tipi di bugnato che armonizzano elegantemente a cuscino ed a punta di diamante: cioè bugne lisce con faccia scalpellata in modo uniforme e bugne tagliate a piramide, nella parte corrispondente al piano superiore, per cui sporgenze e rientranze creano effetti chiaroscurali. Imponente è il portale d'ingresso con un arco a tutto sesto finemente sagomato e fiancheggiato da due lesene scanalate in alto e rudentate in basso. La trabeazione, con modanatura lineare, nell'architrave e nella cornice, racchiude l'arco d'ingresso in prosecuzione del quale si apre un profondo e vasto fornice che si affaccia sul cortile interno del palazzo. Negli spazi semicircolari dati dalle curve esterne dell'arco del portale si collocano due stemmi, tanto rovinati da non essere più leggibili ma quasi certamente delle insegne di famiglia l'uno, e l'altro quello episcopale del committente dell'opera.

Ultimo aggiornamento ( Martedì 14 Aprile 2009 11:45 )  

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